giovedì 17 gennaio 2013

Solaris

Lo scrittore polacco Stanislaw Lem nel 1961 scrive Solaris.E' il suo romanzo di fantascienza più famoso ispiratore di ben tre versioni "visive": la prima, sovietica, del regista Boris Niremburg nel 1968, film tv realizzato in interni teatrali senza effetti speciali; la seconda ,più famosa ,realizzata nel 1972 del regista russo Andrej Tarkovskij; la terza del regista statunitense Steven Soderbergh con George Clooney.
Il protagonista, Kelvin, è uno psicologo che viene inviato presso il pianeta Solaris, un corpo celeste studiato dagli scienziati terrestri. C'è qualcosa che non va nella stazione e Kelvin è mandato a vedere cosa succede.
Solaris è un unico enorme essere vivente in grado di pensare e materializzare i pensieri delle persone con cui viene in contatto. Italo Calvino disse a proposito dei classici "I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti." Appunto, Solaris. Per quanto mi riguarda.
"Solaris" andrebbe innanzitutto letto, riletto, sottolineato sui passi più importanti come un libro di testo, "assaporato lentamente" a fondo.Un romanzo che contiene Space opera (si svolge su un altro pianeta), fondendo insieme le paure intime ed interne dell'essere umano (inner space di Ballard) con l'hard sf (la Solaristica).Onirico,introspettivo, mai noioso: un capolavoro anche aldilà del genere suo.Un ardito paragone? il Moby Dick di Melville: tutti e due i romanzi narrano di protagonisti alle prese con dei leviatani ma i loro problemi sono più di natura interna,psicologica. Da leggere e da possedere assolutamente.

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